Quando finisce la pacchia

Il vento secco e caldo del razzismo che comincia a soffiare con l’aiuto di una politica sempre più sponda di gruppi violenti arriva a Torino. Così il gruppetto di fascisti asociali che si nasconde dietro alla sigla “forza nuova” (il minuscolo è voluto) decide di esporre uno striscione di minaccia contro il Pulmino Verde che arriva in via Millio a Torino, con le stesse modalità utilizzate ad Alpignano l’anno scorso. Cerchiamo insieme di capire esattamente contro che cosa questi “nazisti dei poveri” espongono i loro caratteristici striscioni: “Tra le attività svolte dall’associazione ci sono anche lezioni di italiano e di educazione civica ai ragazzi ospitati nei centri d’accoglienza e momenti di formazione sul fenomeno migratorio” cita Repubblica. Il Pulmino Verde è un’associazione che nata come esperienza sul campo cerca di promuovere progetti per spiegare il fenomeno migratorio, per supportare i migranti nella loro integrazione e per favorire la conoscenza linguistica e civica del paese nel quale sono ospitati.

Come potete capire un’attività di un’estrema violenza: infatti in questo paese ormai lottare contro l’ignoranza è considerata un’azione sovversiva. La dove si premia la mediocrità ed il pressapochismo, pensare che qualcuno cerchi di favorire l’integrazione educando i migranti e spiegando il fenomeno agli autoctoni[1] rappresenta un elemento potenzialmente devastante, ingovernabile e pertanto nemico dell’ideologia del cambiamento (sigh!).

Ecco allora che i prodi fascistelli in vista dell’iniziativa del Pulmino Verde, in piena notte (come i migliori ratti insegnerebbero) espongono striscioni minatori. La Circoscrizione li ha già rimossi, l’iniziativa prevista avviene ovviamente comunque e tutto questo assicura anche visibilità che speriamo garantisca una partecipazione massiccia.

Ma i fenomeni di questo tipo si moltiplicano: qualcuno dirà che gli striscioni non hanno mai ucciso nessuno. Ebbene questo qualcuno ha la memoria corta o un voto molto basso in storia. Ogni momento di intolleranza, discriminazione e persecuzione è iniziato con le minacce verso chi non si allineava: sdoganare questi comportamenti significa appoggiarli, non condannarli fermamente implica esserne complici. Dal Governo il silenzio assoluto, dal ministro dell’interno (sulle minuscole non ci ripetiamo), silenzio assoluto, anzi assordante. Le minacce vanno condannate comunque, a maggior ragione quando sono fatte in un modo così vigliacco.

Ecco allora che Quore non tace: condanniamo le minacce, appoggiamo e ringraziamo il Pulmino Verde per il lavoro che fa, anzi di più, invitiamo tutti a conoscere il loro lavoro, appoggiarlo e sostenerlo per come potete, perché qualsiasi percorso che favorisca l’integrazione e la tolleranza ci vedrà sempre schierati dalla sua parte.

Quando i vigliacchi alzano la testa e la voce è il momento di scegliere: noi abbiamo scelto, voi cosa aspettate?

Di Piero Pirotto

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[1] Per i fascistelli che eventualmente leggessero l’articolo, autoctoni non è un insulto, ma può in questo contesto rappresentare un sinonimo di italiani… così non vi scaldate inutilmente.

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