Diario del Pride – Giorno -8

Coming Out

Uscire fuori. Non è mai indolore. Non lo è stato per nessuno di noi, non lo sarà per chi legge ed ancora non l’ha fatto. Ma dopo si apre una prateria, di libertà e di opportunità, perché una volta che “siamo usciti fuori” nessuno può rinchiuderci più in nessun recinto.

E’ una conquista di libertà, qualcosa che cambia la nostra vita in un attimo, che ci ripaga di sofferenza e di difficoltà, perché improvvisamente ci riconosciamo negli altri ed altrettanto improvvisamente ci sentiamo liberi nella nostra identità. Il coming out non è mai lo stesso per tutti, ognuno ha la sua storia, ognuno avrà il suo percorso, ma il Pride rappresenta anche la libertà di dichiararsi apertamente, per strada, alla luce del giorno. La liberà di vivere il nostro coming out come parte del nostro orgoglio LGBTQ.

Il prossimo 27 giugno chiunque sarà presente al Pride farà il suo coming out: i compagni di percorso LGBTQ vivranno il  coming out più diretto, ma anche tutte le persone non LGBTQ vivranno il loro coming out: quello di persone libere di cuore e di mente. Ci saranno migliaia di storie per strada a Torino ed ognuna di quelle storie ha un valore, suo personale e proprio in quel giorno collettivo. Un’energia che si libera in abbraccio e che avvolge una città intera, una regione intera, un paese intero.

Un po’ come i coming out che ognuno vivrà rispetto al proprio orientamento od identità sessuale: un’energia che improvvisamente si libererà per se stessi, ma per tutti. Perché come ci hanno insegnato le compagne femministe con uno slogan che negli anni ’70 voleva rappresentare che le scelte individuali incidono sulla collettività: il personale è politico.

Perché il 27 giugno sia un giorno in cui molti di voi provino la meravigliosa esperienza di “uscire fuori”.

 

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