Lettera alle sentinelle

Ciao! Sono Samuele e sono di Aosta.

La mia lettera, sebbene virtuale, è per parlarvi giusto due secondi di qualcosa che ho a cuore e sicuramente non vi farete problemi di certo a leggere due righe visto che leggete cosi tanto, per un’ora intera!Sebbene io non ami etichettarmi, sono gay. “Mannaggia”, direte voi. Ma non sono qui per cercare di farvi cambiare idea ma semplicemente di dire la mia opinione. Ho pensato molto a cosa poter fare il 10 luglio.Volevo venire in piazza con un cappio legato al collo e ringraziarvi. Poi ho pensato che è la vostra veglia e non mi sento di sabotarla, è qualcosa di vostro. Ho deciso dunque di esprimere solamente la mia opinione in modo virtuale. Se penso alla famiglia mi viene subito in mente il divorzio dei miei genitori. Che situazioni imbarazzanti e stressanti per un tredicenne: un giorno dalla mamma, un altro giorno dal padre e poi dalla nonna per il weekend. Quante lacrime. Quanti dolori. Eppure a me non sembrava che tutto questo fosse naturale. Secondo me, e parlo magari troppo, la famiglia è sinonimo di amore, di pace e di tranquillità. Conosco famiglie omo genitoriali, in Italia e all’estero, che crescono i propri figli nel più assoluto rispetto di quest ultimo. Non gli viene a mancare un educazione, il cibo, i giochi, l’affetto, l’amore. Le discussioni è anche vero che vi sono in ogni famiglia che si rispetti. Tranquilli, il vedere una famiglia composta da due uomini, o da due donne, non cambierà di certo l’affettività del bambino. Io sono nato da una coppia eterosessuale eppure son gay. Starei ore qui a discutere anche a livello di articoli scritti dai Padri Costituenti, di leggi, di norme ma non credo che sia solo questo il punto. Credo che sia più una questione morale, non politica. Credo sia più una questione di buoni cittadini e buoni genitori. Genitori, insegnanti, bidelli, allenatori meditate alle parole che usate ve ne prego. Siete liberi di pensarla come volete su questo argomento e io non giudico le vostre opinioni. Ma state attenti, la parola è un mezzo importante e potete fare male alle persone che poi, un giorno all’altro, in mancanza di una vera istituzione, possono arrivare a compiere gesti inaspettati. Poi si sentiranno le solite frasi “Era un bravo studente”, “Uno dei migliori giocatori della mia squadre”, “Un ottimo vicino di casa, non faceva mai rumore”, ma l’idea delle persone non cambierà mai e la gente sarà ancora convinta che l’unico modo per vincere il pensiero bigotto delle persone sia buttarsi da un palazzo o legarsi un cappio al collo. Buona manifestazione. Con affetto.

Samuele Tedesco

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