La coppia gay a Sanremo. Cosa ne pensiamo?

sposi gay sanremoSi poteva fare di più? Forse sì.

Forse si potevano dire due parole di introduzione che spiegassero meglio chi erano Stefano e Federico.

Forse si potevano dire due parole al termine dell’esibizione per spiegare che in Italia non c’è una legge che rende uguali i cittadini omosessuali come in Francia, come in Inghilterra, come in Spagna, come in Danimarca, come  in Portogallo, come in Olanda, come in Svezia… Come a New York dove domani Stefano e Federico andranno a sposarsi.

Forse ci stava un bacio a suggellare quella meravigliosa immagine dei due cartelli sollevati contemporaneamente che dicevano “Perché lo amo”.

Però è stata comunque un’immagine forte: parole scritte come se fossero urlate, gli sguardi sinceri, il silenzio del teatro. Emozioni, significati. La denuncia (forse troppo) velata di disparità.

Sentimenti contrastanti in casa Quore in una discussione tutta virtuale tra di noi. Tra chi si è commosso e chi si è incazzato perché il bellissimo quadretto non ha avuto una cornice degna.

Voi che ne pensate? Commentate qui e su Facebook.

10 commenti
  1. Moreno dice:

    Si poteva fare di più?
    Si può sempre fare di più ma di certo si è fatto qualcosa.
    Certo, lontani anni luce dalla situazione circostante ma proprio per questo credo che il mezzo scelto, più che esser visto come un contentino del tipo “ehi, parliamo anche di voi” dovrebbe far riflettere su quale sia la situazione qui da noi. Il messaggio poi è sempre subordinato a chi deve riceverlo, nel caso specifico il pubblico di Sanremo, il pubblico della tradizione, quel pubblico che prima ancora di essere persuaso del fatto che è necessario che serva una legge che tuteli due persone dello stesso sesso che si amano deve essere ancora educato al solo fatto che l’amore non ha sesso.
    E i due ragazzi fanno proprio questo, raccontando la loro storia, che è quella di chiunque. Potevano fare un cartello in cui dicevano che dopo il museo hanno fatto sesso selvaggio per tre giorni consecutivi? Potevano shockare l’italietta qualunque con un bacio plateale in prima serata (che tanto prima non era, caro Fazio)?
    E a che pro? Per far concentrare i media del giorno dopo sullo “shock” di un atto ancora da noi inammissibile?
    Riguardando il video di legalizelove, qui di fianco, non c’è niente di così eclatante, niente di così censurato, niente di così taciuto. Ci sono persone che si tengono per mano, si abbracciano, si comunicano con uno sguardo tutto il loro amore e al massimo si danno un bacio sulla guancia.
    Per quel che mi riguarda, il messaggio fondamentale credo sia proprio questo: l’amore è di tutti.
    Meglio una tirata politica di Fazio, dite? Non saprei.
    Del resto, la questione l’han detta: “il 14 febbraio ci sposeremo a New York perché la legge del nostro paese non ce lo permette”. Ed è stato detto scegliendo il bavaglio del silenzio.
    Si poteva fare di più, ci si chiedeva?
    Si può sempre fare di più. Come ad esempio non far saltare fuori la “tematica” solo in aria di campagna elettorale per poi tornare nell’oblio delle possibilità sfumate.
    Si può fare di più, quindi?
    Si può fare ogni secondo di ogni giorno di più, facendo proprio quello che hanno fatto quei due ragazzi: normalizzare la propria storia e non puntare a creare “il caso”. Ché di diverso e di strano non dev’esserci proprio niente.
    L’amore è di tutti.

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  2. angelo acerbi dice:

    Capisco chi si sia stato deluso per una potenziale occasione perduta. Io credo che la cosa sia stata trattata nel modo migliore possibile visto il contesto e la situazione. Siamo su rai Uno, a Sanremo, la trasmissione più nazional popolare ( e quindi controllata nei contenuti e monitorata nella portata politica) della nostra televisione.
    Poteva essere una quadretto più ridicolo e sminuente se ci fosse stata un’intervista ( la forza di loro due sul palco con i cartelli e basta è stata molto più efficace), e comunque, qualsiasi accenno a inadempienza dell’Italia alle direttive europee, mancanza di leggi su omofobia e quant’altro sarebbero ( e sono) state cassate a seguito della imminenza delle elezioni.
    Io sono contento di come è andata, è stata una cosa epocale e importante, da cui partire e di cui essere contenti. Sempre contestualizzando, ovviamente.

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  3. riccardo dice:

    credo che un minimo di cappello introduttivo ci poteva stare: per chi non sapeva del loro intervento tramite internet, o chi usa la tv come sottofondo (e magari a quell’ora è pure mezzo addormentato) una piccola sveglia -anche solo pronunciare la parola proibita OMOSESSUALI- sarebbe stata auspicabile. detto questo, penso che il messaggio che è passato fosse pulito e molto tenero, che la rai durante il programma più nazional popolare del suo palinsesto non aveva mai fatto tanto (come hanno ricordato altri gli unici precedenti sono Povia, Tatangelo e Soliti Idioti) ….e non ritengo di “accontentarmi” dicendo questo: penso come ha detto Moreno qui sopra che il messaggio debba essere legato anche al pubblico che lo riceve, e il pubblico di Sanremo non è quello chiaramente quello delle rivendicazioni e dei pride

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  4. Paolino dice:

    le mie colleghe… signore eterosessuali nell’intorno dei 50… estremamente nazional popolari, lo hanno trovato un messaggio molto commovente… il target erano (e dovevano essere) loro, non noi…

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  5. Paolino dice:

    ho scritto altrove che è interessante la differenza di vedute tra di noi però è curioso che non ci si riesca mai ad unire tutti dietro una sola bandiera…

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  6. Claudia dice:

    Hanno tagliato alcuni cartelli è vero, non c’è la parte del “ho pensato faremo sesso?” “non è successo quella volta” è mancata la parte del “dopo l’appuntamento siamo arrivati a casa mia e mi ha dato un bacio sulla guancia.”
    Sicuramente fa riflettere che non si possa dire sesso se si tratta di omosessualità e non ci si possa ancora baciare, ma per me è stato comunque un momento importante, molti hanno detto delicato, alcuni miei amici etero hanno detto commovente, bellissimo.
    Io penso che il messaggio sia arrivato e soprattutto che non può essere strumentalizzato malamente in nessun modo (e quest’ultima cosa in tema di omosessualità è forse senza precedenti?).
    Mica ci si deve fermare qui! Ma era il festival di San Remo, io rimango dell’idea che la rivendicazione dei diritti si faccia altrove.
    Un momento bello c’era stato nel 2009 Benigni aveva letto la lettera d’amore di Wilde e c’era stata l’acclamazione popolare.. credo fosse l’anno di Povia, 4 anni dopo si dice che vorremmo sposarci ma non possiamo.
    Si i tempi sono dannatamente lenti, ma molti a cui noi non riusciamo a parlare e che non guardano internet sono stati raggiunti in modo fine e comunque vero anche se non completissimo.

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  7. MARCO dice:

    Concordo totalmente con Moreno. E poi non credo che due parole dei conduttori avrebbero dato più valore o importanza al messaggio. Quasi sicuramente le avessero dette ci sarebbe stato chi avrebbe trovato da ridire ugualmente trovandole frasi di circostanza, paracule, dette tanto per darci il contentino o per strumentalizzarci. La tv italiana è piena di programmi trash in cui decine di persone sbraitano a favore dei matrimoni gay… ma con che risultato?? Ciò che è emerso, a parer mio, dalla partecipazione dei due ragazzi è stato il loro amore, che non è meno importante o profondo di quello di due eterosessuali, nè sporco o pericoloso. Credo anzi che un intervento ne avrebbe avrebbe sminuito il valore e l’impatto.
    Non mi sento ‘preso per il culo’ da ciò a cui ho assistito ieri e se invece così fosse preferisco sentirmi tale piuttosto che venire ignorato come è stato in tutte le altre edizioni del festival.
    Qualche mese fa mi sentivo offeso dalle parole di Bersani riguardo ai matrimoni omosessuali e alla sua mancata presa di posizione. Ora sono a sperare che la sua coalizione vinca le elezioni per poter sperare quantomeno nell’approvazione di una legge contro l’omofobia, e l’approvazione di un testo di legge che istituzionalizzi le civil partnership nella prossima legislatura mi appare un sogno!
    So che è ingiusto e schifoso, ma è la realtà del nostro paese.

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  8. paolo dice:

    forse sono completamente idiota, ma io credo che l’aver eliminato la parte relativa al sesso sia stato un bene… era divertente, vero, ma non aggiungeva nulla al messaggio… anzi… nessun eterosessuale dubita del fatto che due gay facciano sesso (e va anche detto che sono rimasti in pochi a pensare che non lo possano fare… magari sono violenti, ma sono una minoranza)… ma in pochi riescono a prendere in considerazione che si amino… sottolineare quell’aspetto della storia è stato un bene… e se avessi dovuto scegliere quali cartelli eliminare, ad esempio per esigenze di tempo, avrei eliminato proprio quelli…

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  9. Negative dice:

    Ho avuto bisogno dell’insulina. (è una battuta, rilassatevi…. )

    In realtà ho trovato molto tenera la loro partecipazione, ma ho trovato un po’ bigotta la sottile demonizzazione del sesso al primo appuntamento

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  10. Luigi dice:

    Sono sempre stato molto in difficoltà a stabilire la “giusta misura” in situazioni di questo tipo; da un lato vorrei che smettessimo di chiedere, quasi come se ci vergognassimo, di ottenere un riconoscimento che francamente ritengo ci sia dovuto, d’altro canto trovo anche giusto rispettare i contesti e la forma. Sanremo, come ha correttamente evidenziato qualcuno nei commenti precedenti, è una trasmissione “nazional popolare”, più vecchia del colore dei capelli di Paolo Limiti! Mi pare quindi già una buona cosa essere riusciti a dare un piccolo segnale, ad ottenere un piccolo spazio. Continuiamo però a farci sentire, non torniamo più nell’ombra per nessuna ragione, soprattutto ora che i Paesi europei hanno un trend comune di apertura verso l’argomento.

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