“Fantastiche” notizie dalla simpatica Svizzera.
Brutte notizie giungono dalla vicina Svizzera: non solo si vogliono riformare, in negativo, i programmi scolastici in merito all’educazione sessuale, ma si vuole anche inserire nella Costituzione il divieto delle nozze tra persone dello stesso sesso.
L’iniziativa popolare “Protezione della sessualità nell’educazione infantile e primaria”, promossa dal Partito Popolare Svizzero, ha raccolto le centodiecimila firme necessarie per essere sottoposta a referendum in tutta la confederazione. Gli organizzatori intendono vietare che le relazioni tra persone dello stesso sesso siano presentati come “equivalenti” a quelle eterosessuali.
La proposta vuole eliminare completamente l’educazione sessuale dai piani di studio dei minori di nove anni e limitare l’accesso alle informazioni per gli scolari che hanno più di nove anni. Due sono gli aspetti dell’attuale ordinamento scolastico che infastidiscono particolarmente i promotori della proposta: la supposta sessualizzazione dei bambini con la “scusa” della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e il fatto che la realtà omosessuale venga presentata come “equivalente” a quella eterosessuale, situazione quest’ultima che secondoSebastian Frehner, del Partitolo Popolare Svizzero, non è altro che “educazione sessuale ideologica”. L’iniziativa è sostenuta anche da altri partiti democristiani e liberali, mentre gli oppositori a tale proposta sottolineano i rischi che si correrebbero nella lotto contro l’HIV/Aids. A oggi, comunque, non è stata stabilità la data di celebrazione del referendum.
Purtroppo non è l’unica proposta di carattere omofobo in Svizzera. A ottobre scorso lo stesso Governo ha dato il suo sostegno a un’iniziativa di riforma costituzionale che va sotto il nome di Per il matrimonio e la famiglia che vuole vietare il matrimonio tra persone dello stesso sesso (che, ricordiamo, non è legale in Svizzera).
Il nuovo testo si esprimerebbe in questo modo: “Il matrimonio è la comunità di vita durevole e legalmente regolata tra un uomo e una donna” e blinderebbe, così, i privilegi fiscali delle coppie sposate nei confronti di quelle unite civilmente. Nel caso in cui tale riforma passasse, la Svizzera diventerebbe il primo paese dell’Europa occidentale a inserire il divieto nuziale nella propria Costituzione.
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