Facciamo chiarezza sulle guide gay?

guida gay sienatratto da The QueerWay

Nelle ultime ore sta nascendo un vero e proprio caso legato ad un tour operator canadese che, avendo organizzato un viaggio in Italia per un gruppo di turisti omosessuali, ha richiesto per la tappa senese (e si immagina ovviamente anche tutte le altre mete del tour) una guida turistica gay. Naturalmente nel Paese delle polemiche certe richieste rischiano di ottenere risposte sdegnate e di finire sui giornali.

Secondo Rita Ceccarelli, presidente dell’associazione guide turistiche della provincia di Siena,

È perfino offensivo fare simili richieste:
Siamo indignati per questa richiesta non accettiamo prevaricazioni e difendiamo con orgoglio la nostra professionalità che supera le nostre preferenze sessuali.
Noi accompagniamo in giro persone di tutte le nazionalità, cultura e religione all’insegna del rispetto reciproco. Per questo censuriamo questa richiesta.


Tanto sdegno nascerà dall’ignoranza o dall’assenza di guide dichiaratamente omosessuali a Siena?
È bene tenere presente che le richieste di guide per così dire specializzate non è né insolita nè prerogativa dei “viaggi gay”. Per quanto arretrata la cultura turistica italiana dovrebbe sapere che le guide specializzate in determinati settori sono il futuro del mercato turistico e non certo per strane fantasie dei viaggiatori ma per l’esigenza di offrire ed ottenere un prodotto di alta qualità estremamente “customizzato”.
Soprattutto all’estero si organizzano tour specializzati che comprendono guide esperte. Se si organizza un tour delle cantine californiane, ad esempio, si sceglie una guida che sia anche esperta di enologia. Il motivo è semplice: al turista viene offerto un professionista non solo delle bellezze storico-artistiche del luogo che sta visitando ma anche esperto, o almeno competente, del particolare segmento di mercato (perché di questo si tratta) che ha ispirato il viaggio e attirato gli utenti.
La richiesta di una guida gay, quindi, è tutt’altro che campata in aria o dettata da chissà quale stranezza: si chiede semplicemente una guida che oltre a conoscere Piazza del Campo sappia anche, ad esempio, dove e come sono gli eventuali locali gay e gay-friendly della città e la relativa gay life.
Non solo. Un gruppo di persone omosessuali potrebbe avere un’esigenza “di viaggio” in più: non essere discriminata o addirittura maltrattata dalla propria stessa guida. Ora la signora Ceccarelli non venga a dirci che tra le guide professioniste della provincia di Siena non ci sono omofobi perché sarebbe l’unico posto in Italia dove questo accade!
La stessa Ceccarelli dimostra di essere tutt’altro che aperta visto che confonde le “preferenze sessuali” con l’orientamento sessuale e affettivo e che paragona la richiesta di una “guida gay”, quindi specializzata, a quella di una guida donna e carina (“Richieste anche queste – afferma ancora Rita Ceccarelli – che ci rifiutiamo di assecondare”).
Di fronte alla richiesta di una guida donna per accompagnare un gruppo di viaggiatrici avrebbe avuto la stessa reazione tanto indignata? Sicuramente no e questo dimostra che la stessa presidente dell’associazione guide turistiche della provincia di Siena è tutt’altro che esente da pregiudizi e quindi probabilmente non sarebbe la scelta migliore per un “viaggio gay”.
Per fare un esempio chiaro a tutti è bene ricordare che il turismo religioso è uno dei settori più sviluppati in Italia e che per simili viaggi le guide vengono espressamente preparate.
Un gruppo di turisti-pellegrini si sentirebbe rispondere che le guide sono tutte uguali e che quindi possono tutte indistintamente accompagnarli sia a Piazza del Campo che alla scoperta di Santa Caterina e della sua fede?
Risulta per caso a qualcuno che i tour religiosi possono essere accompagnati da guide atee o addirittura dichiaratamente omosessuali?
Prima di indignarsi la presidente Ceccarelli, e chi scrive di questa vicenda, farebbe forse bene a chiedersi se il mercato turistico italiano non abbia bisogno di un forte aggiornamento e di una specializzazione maggiore (e migliore). Farebbe bene a chiedersi inoltre se forse tanto sdegno da parte sua non sia dettato anche da pregiudizi e se sia davvero pronta a non discriminare le persone omosessuali almeno quando diventano turisti.