Diario del Pride – Giorno -3

Bullismo

La scuola è un microcosmo con regole a se stanti. Abbiamo tutti vissuto quell’ambiente con le sue regole, i suoi meccanismi. La parola bullismo è relativamente recente, ma ogni persona LGBTQ sa cosa significa sulla propria pelle.

L’emarginazione e lo scherno nell’età adolescenziale segnano ognuno di noi, che ne siamo fautori o vittime, li creiamo la nostra immagine di noi stessi: crescere come persona LGBTQ vittima di bullismo implica un maggior lavoro di accettazione, comporta più fatica degli altri. Il bullismo di per sé rappresenta una sconfitta del sistema educativo, ma quando è quello stesso sistema a discriminarti impedendoti di trovare punti di riferimento nei quali rispecchiarti per imparare a riconoscerti, allora la difficoltà diventa doppia e se possibile la sconfitta tripla.

La storia della “teoria del gender” sta scardinando quel duro lavoro di integrazione dei programmi didattici con strumenti che permettano anche alle persone LGBTQ ed alle persone loro vicine in ambito scolastico di comprendere meglio se stessi e ciò che accade loro intorno. Un branco di “fanatici” sta cercando di far passare questo fondamentale passaggio educativo come un tentativo di “indottrinamento”, non comprendendo quanto la crescita del valore della nostra scuola passi anche attraverso la capacitò di affrontare qualsiasi argomento in maniera aperta e ponderata, proprio per far crescere quei cittadini di domani che dovranno affrontare e combattere ogni tipo di discriminazione. Insomma “bullismo” politico di integralisti con il cervello immerso nella palude delle loro certezze.

Il Pride serve anche a questo: combattere ogni forma di bullismo, quello dei politici “integralisti” con la forza dei numeri, dei colori e dello scherno. Quello che troppi giovani vivono a scuola con lo sguardo di chi può dire: “supererai anche questo, guarda noi siamo qui a marciare anche per te, non avere paura non sarai mai solo”.

Ricordatevelo bene ragazze e ragazzi, non siete e non sarete mai soli: siamo tanti, siamo forti e ogni volta che vi sentite vittime di bullismo non abbiate paura di parlarne… l’unione fa la forza ed il 27 giugno per le strade di Torino capirete di che gran “forza” fate parte anche voi!

 

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