Contro la scelta di Coppola di ritirare il Patrocinio al TGLFF

Ci sono delle volte in cui proprio le parole vengono meno e non si sa come commentare qualcosa che ci sembra incredibile.

Che cosa c’è da dire di fronte all’annuncio fatto da Coppola, assessore della Giunta Cota, di ritirare il patrocinio della Regione Piemonte al Festival di cinema a tematiche LGBT di Torino?

Non vale più nessun ragionamento sulla storia di un Festival.

Non ha più senso provare a buttarla sulle questioni economiche.

Diventano inutili i ragionamenti sulla cultura. E per converso non serve, neanche per sfogarsi, insultare.

Sono ignoranti, arroganti e omofobi. E non sono, appunto, insulti ma la semplice descrizione di Roberto Cota, di Michele Coppola e di quanti li sostengono e la pensano come loro.

Ignoranti perché non sanno che la cultura è, per sua definizione, plurale, laica, ribelle, controcorrente.

Arroganti perché pensano che essendo, pro tempore, padroni dei patrocini, possano decidere cosa deve esistere e cosa non lo deve.

Omofobi perché sono ignoranti e arroganti.

Io non sono il Festival e non sono titolato a dirlo. Ma se fossi del Festival adesso lo direi chiaramente: ma chi se ne frega. Tenetevi i vostri patrocini, i vostri stemmi, con tutte le vostre polente, i vostri dialetti, le vostre gare di corse nei sacchi. Tenetevi, orgogliosi i vostri “Trota” pluribocciati e le vostre Miss Padania. E già che ci siete tenetevi pure i vostri stati immaginari.

Noi, anche quest’anno, ci butteremo nel mondo. Con la Torino e con il Piemonte che vuole crescere e non ha paura di farlo.

Daniele Viotti